Ci sono due definizioni di know how aziendale o di d’impresa, una europea ed una nazionale.
Il Regolamento CE 772\2004 definisce il know how come “un patrimonio di conoscenze pratiche non brevettate, derivanti da esperienze e da prove”.
Tale patrimonio deve essere:
- Segreto vale a dire non facilmente accessibile né generalmente noto;
- Sostanziale vale a dire che deve essere significativo ed utile;
- Individuato vale a dire descritto in maniera esauriente da consentire la verifica dei criteri di segretezza e sostanzialità.
Il Codice di Proprietà Industriale definisce il know how come le informazioni aziendali e le esperienze tecnico industriali, comprese quelle commerciali. Nel know how oggetto del CPI viene preso in considerazione quindi sia l’aspetto tecnologico, sia quello commerciale.
Inoltre, tali informazioni devono:
– essere segrete non devono, dunque, nel loro insieme, o nella combinazione dei loro elementi, essere generalmente note o facilmente accessibili agli esperti ed agli operatori del settore;
– avere valore economico;
– essere sottoposte a misure adeguate tali da mantenerle segrete;
Altri riferimenti al know how sono presenti anche:
- nell’art. 623 c.p., che fa riferimento alle notizie destinate al segreto sopra scoperte o invenzioni scientifiche o applicazioni industriali. Nel know how del codice penale, invece, viene preso in considerazione solo l’aspetto tecnologico
- nell’art. 2598 n. 3 cod. civ. in relazione alla disciplina della tutela concorrenziale.
Nella pratica, dunque, definiamo il know how come tutte le conoscenze tecniche relative ai metodi e ai processi per la preparazione di prodotti industriali; in altre parole, tutte le conoscenze, nel senso ampio del termine, inerenti alle attività commerciali, tecniche di busness riguardanti l’attività di un’impresa.
Qual è la funzione del Know how?
Il know how contribuisce in maniera considerevole alla determinazione del valore e del patrimonio di un’azienda. Il know-how ha la capacità di migliorare determinate e specifiche attività e conferisce “dinamicità concorrenziale”all’impresa, che così si trova nella ottimale situazione di progredire.