Trenta miliardi in più. Il bilancio dei primi 11 mesi dell’export tricolore si arrotonda con il dato di novembre. in accelerazione rispetto alla media precedente. Lo scatto tendenziale sfiora il 10%, grazie ad un progresso corale nell’area extra-Ue (+12,8%) ma anche in Europa (+7,3%), dove ad eccezione della Romania sono positivi tutti i nostri maggiori mercati di sbocco, in molti casi (Spagna, Regno Unito, Polonia) protagonisti di una crescita a doppia cifra.

Il settimo rialzo mensile consecutivo porta il bilancio dei primi 11 mesi a quota 411 miliardi: se dicembre presentasse una variazione nulla rispetto al 2016 il made in Italy supererebbe quota 447 miliardi, nuovo record storico.

Una crescita rilevante soprattutto perché diffusa a più settori e a quasi tutte le aree geografiche, visibile sia nei volumi che nei valori medi unitari, non risultato di un balzo episodico e circoscritto.

Anche se i mezzi di trasporto diversi dalle auto spingono verso l’alto l’area dei beni strumentali (+10,8%) con commesse una-tantum rilevanti in particolare nel settore marittimo, ci sono crescite rilevanti ovunque, dai beni di consumo ai prodotti intermedi.

Per più settori chiave, come alimentari, farmaceutica, prodotti in metallo e mezzi di trasporto, i progressi del mese sono a doppia cifra: tra i comparti non energetici monitorati dall’Istat non vi è un solo segno meno.

Lo sprint dei primi 11 mesi è superiore a quanto riescono a fare i nostri principali competitor europei, cioè Francia e Germania: nell’area extra-ue in generale le nostre performance sono sistematicamente superiori rispetto alla media dell’intera  Europa: accade per Usa e Russia, ma anche Cina, India e Giappone.

Nonostante la crescita delle importazioni resti robusta (+8,4%) l’avanzo commerciale lievita ancora, salendo nel mese a 4,8 miliardi, oltre 42 nei primi 11 mesi dell’anno.

Fonte: Il Sole 24 Ore